In oreficeria ci sono diversi materiali che possono esser usati per realizzare preziosi gioielli.

L’oro e le sue leghe

Il metallo più usato in assoluto è l’oro. Da sempre questo prodotto naturale è considerato prezioso e si usa per creare ornamenti. Oggi l’oro giallo si usa ancor molto ma vengono usate anche delle leghe. Prendono questo nome i miscugli che si realizzano con altri metalli. L’oro rosa, molto di moda oggi anche per le fedi nuziali Milano e dintorni, si crea con oro e rame, oltre a un po’ di argento. A proposito di argento, il suo colore è quello che caratterizza l’oro bianco che vien creato con oro giallo e nichel, per evitare problemi di allergia, si usa però il manganese o il palladio. Utilizzando il palladio, l’oro bianco diventa un po’ più malleabile, abbassando la sua temperatura di fusione, ciò consente minore fatica nell’incastonare pietre e gemme preziose.

L’argento, sempre molto usato

Altra soluzione usatissima in oreficeria è l’argento. anche questo è un prodotto naturale che si estrae dalle miniere e si caratterizza per un colore dirigo brillante. Gli oggetti in argento sono molto apprezzati ed è facile fare abbinamenti con le pietre preziose che vengono incastonate per creare anelli, collane, bracciali e molto altro ancora. Un gioiello in argento è molto prezioso e per mantenere lo bello elucido basta passare un po’ d’alcol denaturato con un pano in cotone, riuscendo così ad eliminare tutto lo sporco depositato sopra prima che si incrosti. Anche le fedi nuziali Milano possano essere in argento, semplici e con una piccola incisone all’interno per ricordare la data dal matrimonio.

Il platino, una soluzione ottima

Si usa moltissimo anche il platino che ha un colore grigio brillante. Non è prezioso come gli altri metalli citati nei paragrafi precedenti ma si usa ugualmente molto in oreficeria. Si usa soprattutto per gioielli da uomo, anche in abbonimento con altri materiali come caucciù, pelle e cuoi. Usatissimo anche per i cinturini in metallo dei cronografi anche perché non teme la ruggine.