Che cos’è l’amianto

L’amianto è un tipo di materiale che è stato largamente utilizzato in passato per via della sua grande resistenza. Si usano materiali che contenevano amianto per le costruzioni e per i rivestimenti, perciò c’erano pavimentazioni e tetti con amianto. Solo in un secondo momento si è capito quanto fosse pericoloso questo materiale, soprattutto quello a matrice friabile. L’amianto è composto da piccole fibre che sono volatili e quando vengono inalate vanno a depositarsi nei polmoni e non si riesce più a estrarre. Il materiale depositato è altamente cancerogeno e dà luogo a una serie di malattie, di cui la maggior parte è letale. Ci sono 3 metodi per smaltire l’amianto: l’incapsulamento, il confino e la rimozione. Vediamoli nel dettaglio.

L’incapsulamento

Il metodo forse più utilizzato per liberarsi del rischio rappresentato dell’amianto è l’incapsulamento. Con questo sistema si utilizzano dei prodotti, come schiume e gel, che hanno il compito di aderire al materiale contenente amianto e avvolgerlo per bene. Si procede con l’incapsulamento quando non è possibile spostare i materiali che contengono le fibre volatili tanto pericolose per salute. I tecnici, muniti delle protezioni necessarie, procedo spruzzando i prodotti sull’amianti che così viene reso inerte. Se si opta per l’incapsulamento, è necessaria una fase di monitoraggio per verificare la tenuta del prodotto incapsulante e verificare che le condizioni non cambino. Potrebbero esserci degli eventi che modificano lo stato di tenuta dei prodotti incapsulanti: per esempio gli agenti atmosferici pososo avere un effetto negativo che libera le fibre di amianto.

Il confinamento

Il metodo del confinamento prevede di realizzare una barriera per impedire la dispersione dell’amianto nelle zone dove non è possibile rimuoverlo. In questo caso, si procede alla realizzazione di un contro soffitto per esempio per creare una barriera tra le persone e il materiale che potrebbe contaminare l’ambiente, facendo insorgere il rischio di malattie anche letali. Si sua il confinamento quando l’area da trattare è molto grande e non è possibile procedere con l’abbattimento dell’edificio, magari perché attualmente abitato. Di solito, il metodo del confinamento viene associato all’incapsulamento così da contenere al massimo le possibili fibre volatili. Come per l’incapsulamento, è necessaria una fase di controllo e verifica nel corso del tempo per verificare la tenuta del materiale atto a confinare l’amianto o asbesto.

La rimozione

Il metodo più sicuro che neutralizza una volta per tutte le fibre di amianto è la sua rimozione anche senno sempre è possibile. Sarebbe preferibile rimuovere il materiale che contenente l’amianto soprattutto se si trattasse di quello friabile che è facilmente volatilizzabile e perciò respirabile. Per procedere con la rimozione, necessario che gli addetti indossino delle apposite tute protettive per evitare di inalare li microscopiche fibre. Di norma. Il materiale vien incapsulato o comunque inserito in contenitori appostiti ermetici che non rilasciano nulla. Di seguito, i l materiale reso meno pericoloso viene caricato sui mezzi degli esperti che si occupano di smaltimento amianto e vien portato presso le discariche che hanno il compito di smaltirlo nella maniera più corretta e sicura.

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