E anche il sistema bancario tradizionale guarda al futuro: è infatti iniziata la sperimentazione dell’utilizzo della blockchain in ben 14 istituti bancari italiani coordinati da Abi Lab.

In particolare la sperimentazione riguarda l’applicazione della blockchain nei processi interbancari. Essa potrà infatti risolvere molti gap operativi attualmente presenti come ad esempio la difficoltà ad identificare transazioni non corrispondenti tra banche, l’assenza di un processo di comunicazione univoco, la limitata visibilità delle transazioni. A parlare di questo è proprio Abi Lab che così si è esposto in proposito:

“Il progetto ha verificato in particolare come l’applicazione di tecnologie distributed ledger technology contribuisce a migliorare alcuni aspetti specifici dell’attuale operatività, che possono provocare discrepanze complesse da gestire per le banche. Tra queste, il tempo necessario a identificare transazioni non corrispondenti tra due banche; la mancanza di un processo standardizzato e di un protocollo di comunicazione unico; la limitata visibilità delle transazioni tra le parti”

 

Oltre alla spunta interbancaria, la blockchain verrà utilizzata anche per gli Smart Contract, quei protocolli informatici cioè, utilizzati per facilitare e verificare la negoziazione od esecuzione di un contratto.  Gli Smart Contract operano con l’obiettivo di ridurre i costi di transazione associati alla contrattazione e vivono indipendentemente dalla Blockchain, per questo motivo l’utilizzo della stessa rappresenta un’assoluta novità. Anche su questo aspetto Abi Lab ha voluto dire la sua:

“Il nuovo processo prevede di avere a disposizione canali bilaterali con i quali le controparti possano scambiarsi reciprocamente delle informazioni nel rispetto della riservatezza. Attraverso l’utilizzo della piattaforma Dlt e l’implementazione di Smart Contract, sarà inoltre possibile effettuare il riscontro automatico delle transazioni bancarie semplificando e accelerando il processo di riconciliazione”.

La fase pilota della sperimentazione è partita già da qualche mese e riguarda i seguenti gruppi bancari:

Banca Mediolanum, Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca Sella, Bnl – Gruppo BNP Paribas, Banca Popolare di Sondrio, Banco Bpm, CheBanca! – Gruppo Mediobanca, Credito Emiliano, Crédit Agricole, Credito Valtellinese, Iccrea Banca, Intesa Sanpaolo, Nexi Banca, Ubi.

Chi è Abi LAB

Abi Lab nasce nel 2002 sotto forma di Consorzio e si è affermato oggi come il Centro di Ricerca e Innovazione per la Banca sotto la promozione dell’Associazione Bancaria Italiana.

Obiettivo del gruppo è quello di essere uno strumento operativo di supporto per le banche, mostrando loro l’importanza di adottare le nuove tecnologie. Promuove pertanto molte attività di ricerca e sperimentazione attraverso incontri di confronto tra 180 banche e 68 partner tecnologici consorziati.

Cos’è la Blockchain

La Blockchain porta con sé tutta una serie di parole e concetti ben definiti: trasparenza, crittografia, sicurezza, condivisione, decentralizzazione, immutabilità. Sono questi concetti che appartengono ad una nuova era della rete, quella che viene definita come l’Era del Valore, aperta ad una nuova forma di democrazia anche e soprattutto politica basata sull’effettivo controllo delle proprie transazioni immodificabili, inalterabili, non corruttibili.

Ma di cosa si tratta “tecnicamente”?

La Blockchain è un enorme database per la gestione di transazioni crittografate su una rete peer-to-peer decentralizzata che ci consente di creare e scambiare valore. Per fare un esempio pratico e chiaro a tutti, la Blockchain fa con le transazioni ciò che internet ha fatto con le informazioni.

Si tratta di un registro pubblico per la gestione delle transazioni ove gli utenti appartenenti alla rete, verificano, approvano e registrano i blocchi con i dati delle transazioni su tutti i vari nodi della rete. Una volta che la transazione crittografata è presente su ogni nodo, essa risulterà immodificabile se non sotto approvazione della maggioranza dei nodi della rete.

Il DT Coin di Daniele Marinelli: tra Blockchain e stabilità

Parlando di sperimentazioni e di Blockchain non possiamo non citare il caso del DT Coin di Daniele Marinelli, un’innovativa moneta virtuale che aspira a diventare la prima, vera moneta complementare tra le cripto. Il carattere innovativo di questa moneta è innegabile e ben promette per chi desidera ottenere profitti in modo sicuro, veloce e senza commissioni.

Sono molti i valori aggiunti del DT Coin rispetto alle altre monete virtuali: ad esempio, viene esclusa a monte la possibilità che la moneta imploda a seguito di speculazioni, situazioni che normalmente avvengono quando si ha a che fare con monete dal valore fittizio; non ci sono costi aggiuntivi per le transazioni; l’accettazione è immediata; utilizzo di un exchange formidabile come il Forced Market Cup, exchange in cui il prezzo delle moneta viene spinto alla crescita crescita al fine di garantire profitto per ciascun utente.

Investire in DT Coin significa poter contare sin da subito sul profitto, il nuovo mercato cui DT Coin aspira è quello a capitalizzazione forzata basato cioè, su una logica a cicli di acquisto in cui il prezzo di partenza rappresenta una linea al di sotto della quale non sarà possibile scendere.

Ne volete sapere di più? Tenete d’occhio il sito ufficiale dei DT Coin di Daniele Marinelli!